FUMETTO - Nathan Never 308: la scuola dell'odio

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Se siete qui è perchè sapete che in questo antro digitale si raccontano storie, si custodiscono storie. Storie di ogni genere. Storie di un passto fantastico, storie attuali, storie future. Oggi vorrei parlarvi di una storia a fumetti. Oggi vi vorrei raccontare di...

Nathan Never 308
La scuola dell'odio


Soggetto e sceneggiatura: Riccardo Secchi
Disegni:Giuseppe Barbati, Daniele Giovanni Fabiani, Alessandro Fusari
Copertina: Sergio Giardo
Lettering: Alessandra Belletti



Iniziamo con una nota che prendiamo direttamente da Alfacom, la rubrica che fa da cappello introduttivo ad ogni numero di Nathan Never, curata da Luca Del Savio: questa storia è stata l’ultima disegnata da Giuseppe Barbieri. Di questa storia aveva infatti completato le prime 66 tavole a matita, mentre le restanti erano solo in forma di layout. Naturale è stato il chiedere di completare la storia a Daniele Giovanni Fabiani, allievo di Barbati, presso l’accademia del fumetto di Pescara. Alessandro Fusari ha invece curato l’inchiostrazione.


“La scuola dell’odio” è la seconda storia della trilogia che prosegue sulla falsa riga della precedente a livello di ritmo, intreccio di storie personali e corali che fanno da sfondo. Le storie dei ragazzi immersi nel degrado, nella violenza proseguono e sembrano inabissarsi ancor di più (vedere i due ragazzi che spacciano, sembra quasi normale, come vederli vendere frutta e verdura al mercato – Secchi è molto bravo a rendere quest’aria di “normalità”). Prosegue la storia del gruppi di ragazzi difficili a scuola, laddove il professore fa difficoltà a relazionarsi con ragazzi della strada e dove viene profondamente fuori come un conto è la vita reale all’interno della classe ed un conto è la percezione della politica dall’esterno. Prosegue la storia personale di Nathan con Angela. Prosegue e viene intensificata la guerra per il controllo della droga tra Goran, Debussy e The Lord.
Ma tutta la vicenda, proprio sul finale, ha un interessante colpo di scena (che ovviamente non vi dico).



Storia interessante, dal ritmo davvero frenetico, dal cambio di scene rapido, ma non fa mai perdere il filo conduttore di tutta la vicenda.
Ottima, come nel primo numero, la copertina di Sergio Giardo
Attendo il finale di questa trilogia con impazienza.

...al prossimo incontro!
LoShAmAnO
 

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