FUMETTO – Dragonero 43: l’orrore di Teoan

uon salve a tutti quanti,
amici e visitatori dell'aNtRoDeLLoShAmAnO!
Se siete qui è perchè sapete che in questo antro digitale si raccontano storie, si custodiscono storie. Storie di ogni genere. Oggi vorrei parlarvi di una storia a fumetti. Oggi vi vorrei raccontare di...


Dragonero 43
L’orrore di Teoan


Soggetto e sceneggiatura: Stefano Vietti
Disegni: Alfio Buscaglia
Copertina: Giuseppe Matteoni
Lettering: Marina Sanfelice

Parto come mio solito dalla copertina che ho trovato bellissima nella concezione e nel disegno, leggermente meno nella scelta dei colori, ma questo è solo gusto personale.



L’intera vicenda si svolge a Teoan, un’isola a trenta miglia di fronte a Solian e facente parte delle repubbliche indipendenti. In questa storia ci sono da segnalare alcune particolarità, la prima è che i protagonisti dell’azione sono Ian (ovviamente) e Sera. Ebbene sì, la piccola e giovane elfa gioca un ruolo fondamentale in tutta questa vicenda (finalmente, mi permetto di dire io). Veniamo a scoprire poi il perché l’Impero non abbia ancora annesso i territori delle repubbliche indipendenti. Sembra infatti che queste nascondano un segreto in un qualche luogo nascosto e solo i sindaci delle stesse, al momento della loro elezione, vengono messi al corrente di tale segreto.

Mi piace molto questo snocciolare notizie ed informazioni legate all'ambientazione dell'Erondar, all'interno delle storie.

Scopriamo poi, già nell’introduzione di Luca Barbieri (da cui prendo spunto), che cosa sia il Trahecarde attorno al quale ruota l’intera vicenda. In lingua antica, Trahecarde significa “le carte che indicano la via”. La loro magica lettura (che solamente in pochi sono in grado di effettuare e comprendere), detta “divinazione”, ben lungi dallo svelare semplicemente il futuro, scatena invece forze soprannaturali che da quel momento in poi agiscono soltanto per rendere possibile ciò per cui sono state evocate. In questo caso la storia fa riferimento ad un divinazione che si è svolta Teoan molto tempo addietro, per colpa della rivalità tra due potenti famiglie.


Altra particolarità della storia è il come Ian cada sotto l’influsso magico di Rea Covenant, sindaco di Teoan, che lo ammalia, lo affascina e lo rende un burattino, un cavaliere pronto a fare qualsiasi cosa pur di salvare la sua bella, anche abbandonare Sera durante un attacco notturno.

Da giocatore ed appassionato di D&D, credo che questa sia una delle più belle e riuscite rappresentazioni del funzionamento e delle conseguenze dell'incantesimo dello Charme. 


Ma torniamo alla storia: Sera diventa la protagonista di questa vicenda nel momento in cui, capisce cosa sta succedendo, sospetta e non si fida di Rea.  Nel momento dell’abbandono da parte di Ian prende le redini della faccenda, trova le carte del Trahecarde e scopre cosa sia veramente successo in passato, e mette a posto le cose (salvando Ian che era già stato scagliato contro le forze demoniache in gioco).

La cosa forse più interessante che conferma ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, la bravura di Vietti, è il finale.  Il finale lascia il lettore con una curiosità crescente senza pari. Ian porta le carte ad una vecchia Zagara che conosce le vicende passate di Teoan e svela la rivalità tra le due famiglie e gli sviluppi che ne seguirono; ma cosa ancora più importante, propone a Ian una divinazione e fa scegliere a Dragonero una carta… che noi lettori non vediamo, ma a lui dice molto…



Finale molto molto bello.

Dei disegni di Alfio Buscaglia posso dire poco. Leggeri e lineari nella loro pulizia, a tratti spigolosi, rendono bene le atmosfere della storia. Mi sono piaciuti molto i vari primi piani che dedica ai protagonisti, da inquadrature differenti.. Un bel tratto che ho apprezzato molto.

Ed ora, come sempre, i saluti finali, solo per darvi appuntamento...
...al prossimo incontro!
LoShAmAnO

Commenti

  1. Da molto tempo sostengo che Dragonero sia uno dei fumetti più sottovalutati in circolazione. Questo è un altro ottimo albo, anche superiore alla già alta media

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  2. Ciao Michele, concordo quando dici dell'ottimo livello della serie. Non sono così d'accordo in merito alla giudizio sulla sotovalutazione della serie di Dragonero. La sensazione che ho è che invece, la Bonelli, resasi conto del buon prodotto che ha tra le mani, stia cercando di impreziosirlo. Mi riferisco per esempio alla serie Young, dedicata a Ian, Gmor e Mirva da piccoli; piuttosto che alla serie del "La compagnia del senzanima" dedicata invece ad un pubblico maturo.
    Sono convinto darà molte soddisfazioni questa serie.
    Per ora grazie mille di essere passato a trovarmi in questo piccolo antro digitale. Spero di leggerti nuovamente in futuro!

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