FUMETTO - Sandman Overture

uon salve a tutti quanti,
amici e visitatori dell'aNtRoDeLLoShAmAnO!
Torniamo a parlare di fumetto, e mi permetto di dire, torniamo a parlare di grande fumetto. Mai come quest'oggi quanto sto per dirvi ha così valore. Sedetevi lì, intorno al fuoco, e mettetevi comodi. Non preoccupatevi se il tepore del fuoco vi farà dormire. Abbandonatevi al sonno e sognate. Non temete... oggi parliamo di:

SANDMAN OVERTURE


Soggetto e sceneggiatura: Neil Gaiman
Disegni: J. H. Williams III
Colori: Dave Stewart
Traduzione: Leonardo Rizzi
Lettering: Alessio Ravazzani
Casa editrice: Lion

Prima nota: in queste poche righe si darà per scontata una certa conoscenza dei personaggi dell’universo narrativo creato dal genio di Neil Gaiman. Sappiatelo.

Immagino che già dall’utilizzo della parola "genio" vi sarete fatti un’idea del tono di queste mie poche righe di commento, non è vero? Vi metto però in guardia. Non sempre dal semplice utilizzo di particolari termini si può evincere il proseguire di una storia. Ma in questo caso potete tranquillamente farlo. Evincete gente, evincete!
Come mio solito sto divagando. Torniamo sulla strada che mi ero prefissato di seguire ed incamminiamoci.



I numeri che compongono questa storia sono 6 (anche se oggi in edicola potete trovare una bella edizione cartonata che li raccoglie tutti quanti). Per ogni numero J.H.William III ha disegnato una copertina e Dave McKean ne ha disegnata un’altra.
Cosa posso raccontarvi delle copertine? Sono incredibili? Sono dei piccoli quadri? Alcune più riuscite (come quella del numero 01 o del numero 06, o delle variant, di Dave McKean per esempio per il numero 05, o di Sergio Toppi – il compianto maestro italiano della nona arte – per il numero 01.), altre meno (come quella del numero 02). Qui sotto ve ne propongo una carrellata, perché davvero ne vale la pena.


La storia che Gaiman ci racconta riprende alcuni elementi classici del suo universo narrativo ed al contempo ne introduce anche alcuni di nuovi. Nell'introdurli ci racconta le vicende che hanno immediatamente preceduto la cattura di Sogno da parte di Roderick Burgess, elemento con cui iniziò la serie regolare di Sandman nel 1988 e con cui termina questa. La vicenda in breve può essere riassunta così: Sogno, molto tempo fa, scoperto un vortice in una creatura di un pianeta molto lontano, non sapendo bene cosa fare, rimase per molto tempo a guardare lo svolgersi degli eventi. Quando l’esistenza stessa delle Terre del Sogno fu messa a rischio, Sogno dovette porre fine alla vita di un intero pianeta (sua sorella, Morte, lo rimprovererà sottolineando cinicamente la triste lezione da imparare: Sogno avrebbe potuto “uccidere” una sola creatura in principio, invece che un intero pianeta in seguito). Non ebbe però la forza (o Desiderio, scegliete voi) di porre fine anche al sole di quel sistema solare. In quella stella, come un cancro, crebbe la pazzia che covò per molto tempo, fino a quando esplose nell’uccisione di una delle manifestazioni di Sogno.
Tutto questo, attraverso diverse vicende porterà alla guerra globale. All’annientamento globale dell’universo… ma Sogno… aiutato da suo fratello/sorella, Desiderio, troverà il modo di mettere a posto le cose… con grande fatica e dispendio di energia. Ed è in questo momento che arriva la cantilena evocativa di Burgess… Sogno non avrà la forza di resistere e noi, grazie a tutto questo, abbiamo potuto godere di una delle massime espressioni del fumetto moderno. Cosa che Sandman incarna in pieno.

Gli elementi che danno continuità con tutta la serie sono tanti, tra questi ci sono ovviamente gli stessi Eterni: Sogno, Delirio, Destino, Morte, Disperazione, Desiderio, ed anche Distruzione, pur nella sua assenza. Volitivi negli umori, come divinità greche, proprio come abbiamo imparato a conoscerli negli anni. Egocentrici e ligi al dovere, bugiardi e terribili nei loro giudizi, cinici e teneri all’occorrenza.

Lungo la storia troviamo altri elementi classici della narrazione di Gaiman: le Terre del Sogno ed alcuni dei suoi abitanti (Lucien, il Corinzio, etc.).
Troviamo anche elementi classici dello stile narrativo di Gaiman, come il suo portarci a spasso avanti ed indietro nel tempo e nello spazio, pur rimanendo all’interno della stessa storia. Questo suo modo di narrare permette di avere una visione completa del tutto, solo quando si volta l’ultima pagina dell’ultimo albo. Personalmente, infatti, la seconda lettura, fatta alla luce della prima, mi ha permesso di apprezzare particolari e dettagli sia a livello grafico sia narrativo.
Gaiman spazia dalla fantascienza, al surrealismo per arrivare fino al genere western durante l’attraversamento del ponte verso la Città delle Stelle.

Il maggior elemento innovativo che mi ha colpito è stato il fare la conoscenza dei genitori degli Eterni: Tempo (di cui abbiamo già detto prima) e poi Notte, la madre, presso cui Sogno si reca, anche in questo caso per chiedere aiuto, nell'arco della storia.

Alcune trovate narrative sono meravigliose, come per esempio Sogno che in una conversazione con Speranza, sparisce per una vignetta per ricomparire in quella subito successiva. La cosa è buttata lì e sinceramente mi sono interrogato sul suo significato la prima volta che ho letto la storia. Il tutto viene ovviamente spiegato, ma in seguito. Sogno durante quel breve istante incontra il padre, Tempo, che alla fine rifiuta di aiutarlo. Un’altra trovata narrativo-grafica che vi segnalo sono l’inserimento di pagine doppie o quadruple, nel primo numero e nell’ultimo numero, piuttosto che vignette che ruotano all’interno della tavola doppia, cosa che costringe il lettore a ruotare fisicamente, fino a capovolgere, il fumetto stesso.

Da un punto di vista grafico, tutti e sei i numeri sono di livello altissimo. Moltissime le tavole doppie di J.H.William III e le soluzioni grafiche di ampio respiro applicate. La gabbia lascia lo spazio ad una libera interpretazione da parte dell’istrionico disegnatore. Premetto che non lo conoscevo e devo dire che sono rimasto davvero impressionato dal lavoro fatto. Non spreco inutili parole e vi incollo qui di seguito alcune delle immagini che ho trovato nel grande mare della rete. Buona visione.









Ogni numero uscito contiene nelle ultime pagine diversi contenuti aggiuntivi: una bellissima intervista a Todd Klein, un vero e proprio mago del lettering, che nell’intera serie di Sandman ed anche in Sandman Overture, è una vera e propria icona distintiva, alla pari dei dialoghi e dei disegni. Altre belle interviste a j.H. William III in merito alle soluzione grafiche adottate o al colorista di questi numeri, Dave Stewart. Dave McKean in uno di questi contenuti aggiuntivi spiega la genesi di una delle copertine variant. Vengono presentate le copertine variant in modo da confrontarle con quelle della serie, e molto altro ancora.
Insomma, non ho trovato Sandman Overture come un semplice riempitivo, ma, almeno dal mio punto di vista, davvero un’apprezzata aggiunta a quanto già narrato da Gaiman in passato.

Ora vi saluto e come sempre vi do appuntamento...
...al prossimo incontro!
LoShAmAnO
 



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