FUMETTO: Corto Maltese 01 - Il segreto di Tristan Bantam

uon salve a tutti quanti,
amici e visitatori dell'aNtRoDeLLoShAmAnO!

Inizio con questo post una serie di recensioni fumettose su un personaggio che ha fatto la storia del fumetto in Italia e mi permetto di dire, non solo: il Corto Maltese di Hugo Pratt.
La collezzione dei numeri di questo fumetto l'ho terminata almeno dieci anni fa ad un Lucca Comics and Games, ma non ho mai terminato di leggerla. Si tratta, per i più curiosi di voi, dell'edizione edita dalla Lizard Edizioni. Avete presente? Copertina completamente bianca, costola rossa nella sua parte terminale. Immagine di copertina piccola e colorata.
Con l’uscita della nuova avventura di Corto Maltese ad ottobre del 2015 (acquistata dal mio fumettaro di fiducia) mi sono deciso,  finalmente, a rileggere tutte le storie di questo fumetto, ed a condividere con voi qualche commento ed impressione.

Prima di iniziare però vi lascio due link per un approfondimento non solo tecnico (se ne avete altri sull'argomento, e sicuramente ne avete, scrivetemi per condividere la cosa. Grazie in anticipo):



Per cui, cari voi, eccovi il primo numero: Il segreto di Tristan Bantam (Lizard Edizioni).


Questo primo numero si apre con una bellissima presentazione del personaggio che in sé ne racchiude l’essenza. Azzardo a dire che Hugo Pratt, in tre semplici vignette riesce a condensare l’essenza del suo personaggio e di tutte le storie che verranno narrate da quel momento in avanti.



Perché ho anticipato la presentazione di queste vignette con quanto ho scritto prima? Perché ci trovo tutto Corto Maltese. Il destino. Il profilo di Corto. Profilo che tornerà altre centinaia di volte e che è ormai una vera e propria icona nel mondo del fumetto e non solo. L’ambientazione. Queste luoghi che non ho mai visitato se non con la fantasia ma che mi fanno venire alla mente l’avventura d’altri tempi. E poi, forse rileggendole più volte, queste tre vignette lasciano un certo qual sapore in bocca. Non se è capitato anche a voi. Provate! Personalmente associo questo sapore al carattere di Corto, che viene fuori, di sottofondo.

Dalle vicende che si susseguono, questo carattere si manifesta, quasi ci trovassimo nello strem of consciousness di Joyce: viene fuori un Corto duro e vero, tagliente con le parole quanto agile quanto lotta, generoso e schivo, silenzioso e cinico quanto risoluto. Tutti gli eventi che si susseguono gettano a forza il protagonista in un’avventura più grande di lui: il continente perduto di Mu, il proffessor Steiner, Tristan Bantam ed il lascito di suo padre, sua sorella Morgana, etc.

Sul tratto di Hugo Pratt non mi soffermo più di tanto. Dico solo che è unico ed inconfondibile. Bastano pochi tratti per delineare il personaggio e per renderlo subito riconoscibile. Un tratto che alterna la linea sottile e quasi delicata alla linea spessa e ben marcata, quasi grossolana. La linea spigolosa a quella morbida. Come vi dicevo, un tratto inconfondibile, immediatamente riconoscibile tra mille. Non per nulla parliamo di uno dei maestri mondiali del fumetto.

Vi saluto e mi auguro, o meglio, vi auguro che queste storie suscito in voi le stesse emozioni che stanno suscitanto in me. Qui presso l'antro dello shamano inizia ad esserci una bella atmosfera da quando ho iniziato a leggere queste storie. Spira una sorta di brezza. Una brezza che porta profumi lontani e rumori di tamburi. Una brezza che parla di avventura.

Ed ora... i saluti...

...al prossimo incontro...alla prossima avventura!
LoShAmAnO

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